
Il gruppo dei paesi che stimano il vino fanno da traino a un mercato sempre più consolidato. Interessante è notare come ci sia stato un incremento dei consumi negli ultimi anni in Cina, Russia e Australia, oltre agli Stati Uniti, punto di forza dell'export italiano e non. Un'evoluzione significativa data principalmente da un cambiamento in questi paesi della situazione economica e da una trasformazione delle classi sociali, sempre di più orientate verso un tenore di vita medio-alto. La conseguenza è stata quella di una ricerca verso un prodotto raffinato, simbolo di paesi che da sempre controllano il comparto vinicolo come Italia e Francia. Il vino come modello e come prodotto che, con costante incremento, si presenta sulla tavola nella quotidianità e nelle occasioni importanti. Cina e Russia confermano il loro primato nella crescita dei consumatori mentre Italia e Francia si assestano nei grandi numeri della produzione, seguiti da Cile, Australia e Sudafrica oramai protagoniste a livello mondiale. I vini made in Italy nel 2013 hanno fatto qualche balzo in avanti anche nella parte occidentale dell'Europa riportando un po' di positività nei fatturati. Sul territorio italiano restano comunque alcune aree che, più di altre, affrontano il mercato nazionale e internazionale senza grandi scossoni anzi, marchiando ancora di più la qualità dei prodotti e la territorialità. Si parla di realtà consolidate come la Toscana che bilancia l'eccellenza dei suoi vini tra marchi storici, alta qualità e tradizioni secolari in materia; il Piemonte patria dei grandi vini rossi e attivo protagonista nel rilancio di altre tipologie, tasselli di un ricco mosaico vinicolo; il Veneto che continua a collezionare successi soprattutto con il Prosecco. Da non dimenticare le regioni del Centro-Sud che stanno facendo un lavoro fondamentale di comunicazione dei propri vini, come Marche, Abruzzo e Puglia.